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Cosa si intende per TRAUMA in terapia

Il Trauma è un’esperienza di attacco alla propria incolumità fisica o minaccia all’integrità fisica altrui.

La persona risponde a questa esperienza con paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore.

Il Trauma con la T maiascula è un evento di rischio di morte, o di lesione gravi dovute a aggressioni fisiche, maltrattamento o abuso fisico o sessuale, rapimenti, attacchi terroristici, torture, disastri naturali, incidenti.

Ci sono anche traumi (con la t minuscola) legati a esperienze di attaccamento o legami affettivi disfunzionali o esperienze relazionali nel percorso di crescita che hanno creato credenze negative sul proprio sè.

La rielaborazione del trauma avviene nella relazione terapeutica.  Fornendo sostegno ed energia, diviene un luogo sicuro, dove sperimentare la presenza piena al confine di contatto.

EMDR: cosa è?

EMDR, (Eye Movement, Desensitization and Reprocessing) è un trattamento psicoterapeutico che favorisce la risoluzione di sintomi di ansia, panico, fobie, depressione, lutti dovuti a esperienze stressanti e traumi. E’ una tecnica elettiva per il Disturbo Post Traumatico da Stress, usata in psicologia dell’emergenza per dare sollievo e favorire la ripresa di condizioni di benessere laddove si sono vissute esperienze di minaccia alla propria vita (terremoti, disastri ambientali, incidenti, etc).
E’ inoltre sempre più dimostrata l’efficacia per la cura di sintomi emotivi e disagi psichici quali fobie, disturbi di panico, ansia generalizzata, problemi relazionali e di autostima, ansia da prestazione, dolore cronico.
Grazie alla stimolazione bilaterale (Movimento Oculare o Tapping) effettuata dal terapeuta, che nel frattempo seguendo il protocollo delle fasi dell’EMDR ha provveduto a raccogliere la storia del paziente e dell’evento passato o recente, il ricordo e il pensiero negativo e disfunzionale legato all’evento (es. lutto) o al sintomo di ansia, o di panico, viene rielaborato in modo da non disturbare più.
Non si cancella l’esperienza stressante (trauma, stress), non si dimentica la persona deceduta o l’evento che scatena paura o fobie, ma viene cambiata l’informazione e la componente emotiva diviene più adattativa e sostenibile per la persona.
E’ un processo di autoguarigione che la nostra mente fa, sostenuta dalla relazione terapeutica.
Per approfondimenti: www.emdritalia.it

DIAGNOSI DI INFERTILITA’: reazioni psicologiche

La diagnosi di infertilità può essere una esperienza psicologica molto stressante.

Non è solo una condizione medica.

Cosa può succedere?

Può entrare in crisi l’identità inidviduale, così come la relazione di coppia.

Si aprono ferite e sofferenze importanti: il sogno di una genitorialità si spegne di fronte a tale difficoltà, caratterizzata da senso di colpa, paure, aspettative sociali e lutti silenziosi.

Può anche essere un evento di vita scatenante un disagio emotivo latente.

Cosa si affronta con lo psicologo?

Ho creato un programma di PPA (procreazione psicologicamente assistita) per sostenere la persona e/o la coppia in questa esperienza, più volte dai miei pazienti, rappresentata “è come andare sulle montagne russe” tra eccitazione e ansia, coraggio e vergogna, senso di colpa e rabbia, invidia e impotenza, isolamento e ritiro sociale, difficoltà nella decisione e nella scelta, speranza e tristezza.

Essere accompagnati e sostenuti negli alti e bassi, nell’avvicendarsi di incertezze e di instabilità è fondamentale per ripristinare un ambiente di attesa e di accoglienza più sostenibile per la persona e per la salute affettiva ed emotiva della coppia.

Gratitudine!

Ringraziare è un pò come concludere, chiudere,  lasciare andare, come quando si termina la lettura di un buon libro o ci congediamo da un incontro con una cara persona. E’ una sensazione di pienezza e di nostalgia allo stesso tempo. 

Quando arrivo alla fine di ogni anno, entro in contatto con questi sentimenti. Grata per quanto avuto e incontrato, eccitata di lasciarmi alle spalle quello che di meno buono c’è stato. 

Ma questa fine d’anno è speciale!

Inaspettamente ricevo questo dono (una recensione sulla mia attività professionale).

Grata a te, Anonimo, perchè questo anno di lavoro si è messo in bolla!  

Grata a te, Anonimo, perchè tra certezze e dubbi, gesti e scelte più attenti, altri più casuali, trovo conferma che la cura, lo studio continuo, l’amore per questa professione, il mio modo di sostenere le persone fanno fiorire cose buone.

Che ognuno di noi possa concludere con un gesto di gratitudine!

Fare pausa: ci vediamo a settembre!

L’estate è “richiedente”! Ci sollecita a diverse prestazioni, ci può mettere un pò di pressione: avere un fisico da mostrare, superare la prova costume, appagare i nostri desideri di avventura, viaggio, incontri, amori. E’ possibile immaginare che tutti stiano bene, siano felici, si stiano divertendo, si trovini in luoghi e posti meravigliosi.
E così carichiamo le vacanze di aspettative e soluzioni magiche!

Allora, andiamo in vacanza con “una sola (1) in-tenzione“: fare pausa, valorizzando questo periodo così come è.

Lontano o a casa per una serie di ragioni, da soli o in compagnia, in famiglia o in coppia, concediti in questa pausa di ritrovare il tempo per te stesso, il piacere di stare con te (quando è stato l’ultima volta che sei stato in contatto con te?).

MERAVIGLIATI di TE: fa di te stesso la tua alba e il tuo tramonto e sii grato per questo.

A presto!

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