Psicoterapia della Gestalt | Compassion Focused Therapy | Mindfulness | EMDR

Cristiana D'Orsi

Psicologa | Psicoterapeuta | Psicologa del Lavoro

Dalla PMA alla PPA: la procreazione psicologicamente assistita

Prendersi cura della Infertilità significa occuparsi del paziente infertile nella sua interezza e totalità di essere umano, fisico, psicologico, sociale, etico, legale.

Non voglio parole, voglio un figlio: parole TABU’

  •  Avete bisogno di una vacanza, fate un viaggio
  •  Potete sempre adottare un bambino
  •  Quando smetti di pensarci, vedrai che arriva
  •  I figli sono solo problemi
  •  Goditi la vita di coppia, che quando avrai un figlio lo rimpiangerai
  •  Signora, perché non ci ha pensato prima

Medico e psicologo: un lavoro di équipe

 La legge 40/2004 specifica la presenza dello psicologo nel backstage della PMA.

  •  Contenere e gestire le implicazioni psicologiche della infertilità
  •  Fare una valutazione psicosociale delle capacità e delle competenze di coping della coppia
  •  Indagare anche problematiche psicologiche legate alla infertilità, sia esse cause sia esse effetti/conseguenze.
  •  Sostenere la coppia di fronte all’insuccesso, orientarla verso altre opportunità genitoriali.
  •  Sostenere il passaggio psichico da donna infertile a madre, laddove esiti la gravidanza, e favorire il processo di attaccamento tra madre e nascituro.

L’aiuto psicologico

  •  L’infertilità è uno stressor cronico, incontrollabile (Steward e Blazer, 1986; McEwan, Costello, Taylor, 1987; Dunkel-Schetter et al., 1991; Leiblum, 1997).
  •  Il caos emotivo e psicologico è alto nella fase iniziale (diagnosi): confusione, frenesia di trovare un perché, una ragione, agire, agire, più che pensare.
  •  Le persone vogliono prima di tutto sapere, avere informazioni e conoscenze, sapere cosa c’è che non va, avere informazioni (libretti e filmati, counseling telefonico, es. nr verde della provincia di Milano, FORUM, COMMUNITY DI ASPIRANTI GENITORI, mondo della rete)
  • L’arousal psico-motorio attivato dalla diagnosi trova una diminuzione quando la coppia comincia a sottoporsi alle indagine “invasive” e prime cure: speranza, ottimismo. Il fare placa l’ansia.

Quale forma di aiuto ?

  •  Il supporto psicologico utile e “cercato” sembra quello mirato a sostenere la situazione di stress ed ad alleviare il sintomo ansioso-depressivo.
  •  Minore è il ricorso ad una psicoterapia mirata ad un processo di cambiamento, anche se studi ne confermano gli effetti positivi in sincronia con la PMA (de Liz e Strauss, 2005, Ragni et al. 2010).
  • • Il supporto psicosociale e la psicoeducazione risultano validi sostegni.
  • • I gruppi di self-help sono un “contenitore affettivo” e offrono occasioni di confronto e di condivisione rispetto ad un’esperienza difficile da raccontare e da mostrare; come una cassa di risonanza, fanno sentire meno diversi, più compresi e meno soli.

Quando e cosa sostenere ?

 Fase del dubbio e riconoscimento di un problema di infertilità:

  • Educazione e preparazione alla variabile imprevista: 1+1 non fa 3. L’infertilità accade, esiste e i due partner vanno sensibilizzati, soprattutto se il progetto filiale comincia in una età “critica”.  Intervento psico-educativo e “esame di realtà”.

Fase del fare: esami, consultazioni mediche:

  • Valutazione psicosociale (salute psichica del partner e della relazione di coppia), valutazione delle capacità di coping, preparazione emotiva ai trattamenti e risultati diagnostici.

Fase della cura medica, la coppia al Centro PMA:

  • Supporto per esprimere emozioni, pensieri e sentimenti i più complessi e ambivalenti (speranza, ottimismo, entusiasmo, paure, convinzioni limitanti, rappresentazioni psichiche della PMA): è un concepimento artificiale e non naturale, è il medico che fa tutto, che insemina?;
  •  E’ un percorso tortuoso e tormentato, nell’ignoto e nell’impreparato.
  • Sensibilizzazione al rischio riproduttivo: l’infertilità è una malattia che ha ripercussioni ostetriche, secondo le ricerche mediche: > gravidanze a rischio (es. preeclampsia), > parti pre-termine, > morte intrauterina, > gravidanze gemellari.
Fase della scelta della tecnica e del trattamento:
  • La coppia decide solo in parte, affidandosi al medico per il trattamento che “assicuri” il maggiore successo.elemento critico è l’età cronologica e la cronicità della infertilità.
  •  Aiuto nell’accettare la scelta medica (es. eterologa, ICSI, ovodonazione, nr di cicli) e nell’analizzare le alternative.
  •  Espressione dei sentimenti legati a intrusione nello spazio psichico-fisico della scienza, il terzo “incomodo” e elaborazione dei sentimenti di passività, impotenza, “delega coatta”, dipendenza e frustrazione.
Fase dell’attesa dei risultati e della decisione di smettere:
  • Preparazione al risultato, aiuto nella gestione dello stress, sostegno alla frustrazione e alla resilienza della coppia (è soprattutto in questa fase che arrivano in terapia)
  •  Counseling per elaborazione del lutto. ri-progettare una vita di coppia childness (senza figli), elaborando il lutto della mancata genitorialità e degli investimenti e proiezioni maturate dai due “adulti”.
  • Aiuto nella scelta decisionale: ripensare il percorso identitario, perché il percorso psico-evolutivo ha incontrato una battuta di arresto; solo razionalmente è comprensibile un’esistenza soddisfacente e    pienamente realizzata  childfree, per cui non si ha bisogno di una maternità (soprattutto la donna) per definirsi.
  • Dire basta: decidere di smettere può portare ad un aumento del senso di colpa per non aver fatto abbastanza. 

Dire basta non è facile…

  •  Gradualmente nel tempo è diventato più accettabile rimanere senza figli, nonostante per la coppia, la mancata genitorialità, resti un’esperienza dolorosa
  • Decidere di smettere può portare la coppia ad aumentare il proprio senso di colpa per non aver fatto abbastanza
  • E’ importante allora aiutare la coppia a ripercorrere tutto ciò che ha fatto per avere un figlio, da quanti anni ha tentato, quanti esami, quante stimolazioni, quanti cicli di fecondazione assistita
  • Ripercorrere le tappe di questo percorso può essere doloroso, ma aiuta a prendere coscienza di quanto si è fatto, che si è fatto tutto il possibile
  • Questo processo porta con se tristezza e rabbia, ma aiuta la coppia a riprendere il possesso della propria vita e a dargli un nuovo senso

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